domenica 15 giugno 2014

Notti magiche

Dopo il 3 a 1 del Costarica sul più quotato Uruguay, in Inghilterra-Italia può succedere di tutto. Potrebbero addirittura giocare a calcio.

(Allarme Bomba allo stadio di Manaus. Ah no, è Cassano che fa i palleggi.)

Chiellini a sinistra. Da quando non c'è più Berlinguer ci hanno provato tutti.

Il reparto difensivo azzurro appare rattoppato. Tranne i capelli di Paletta.

Il campo, nonostante le polemiche dei giorni scorsi, sembra in buono stato. Certo, correndoci magari non regge.

(Gli inglesi partono forte e ci mettono più volte in difficoltà. "Ma davvero Grillo si è alleato con Farage?".)

Azzurri in goal grazie all'asse Pirlo-Marchisio tutto juventino. No, non ci hanno fischiato un rigore.

Neanche il tempo di esultare e l'Inghilterra pareggia. Hodgson era così felice che credo di avergli visto per un attimo gli incisivi.

Si infortunia il fisioterapista degli inglesi. "Oh, shit!".

Balotelli porta nuovamente l'Italia in vantaggio. "Ecco perché non lo trovavo in panchina" ha dichiarato Prandelli.

SuperMario a segno. Quello con Fanny è appena diventato un matrimonio riparatore.

(Inizia la girandola delle sostituzioni. Nel senso che sono davvero fatte a cazzo.)

Nel secondo tempo c'è spazio anche per Thiago Motta. È il commosso tributo di Prandelli a Montolivo.

Triplice fischio finale e caroselli in giro per le strade italiane. Per una volta non si lamenterà nessuno che sono rotte.

Una folla festante si è riversate per le strade italiane. Allora gli 80€ sono arrivati davvero.
Balotelli: "Andiamo di partita in partita, non montiamoci la testa". "POO POPOPO POPO POO" ha poi aggiunto.

Marchisio: "Avevamo le allucinazioni dal caldo". No Claudio, Paletta ha davvero quei capelli.

Prandelli: "Siamo partiti col piede giusto". Perché gli indios hanno rapito Thiago Motta?

"Fa piacere mandare a fare .... gli inglesi, boriosi e coglioni" ha twittato Gasparri di madrelingua sempre incinta.

Balotelli: "Oggi c'è solo l'Italia, odio e disprezzo mettiamolo da parte". Arriveranno alla prima sconfitta.

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